di Antonio Billè - Correva l'anno 1998 e il Messina, dopo cinque stagioni di CND, affrontava il torneo di Serie C2. Sulla panchina siedeva Pietro Ruisi, artefice della promozione del campionato precedente, condotto in testa sin dalle prime battute. I giallorossi avevano conquistato 23 punti nel girone d'andata, 19 dei quali nelle prime 10 giornate.Poi una serie negativa con appena 4 punti raccolti in 6 gare, culminò con l'esonero del tecnico palermitano dopo l'incredibile sconfitta interna per 1-2 contro la Turris del 23 dicembre 1998, firmata soprattutto dalle clamorose decisioni arbitrali del signor Santoro di Domodossola. Tra i pali della formazione campana, in quella gara, c'era Vincenzo Di Muro, attuale preparatore dei portieri del Messina.A Ruisi subentrò Stefano Cuoghi, ma l'avventura in panchina dell'ex giocatore di Milan e Parma cominciò con una sconfitta per 2-0 nella gara di Benevento del 6 gennaio 1999. In Campania. Il tecnico modenese, però, saprà come entrare nella storia calcistica messinese, vincendo il campionato successivo, dopo il ko nella finale playoff disputata a Lecce sempre contro il Benevento.Oggi, a distanza di 15 anni, la storia si ripete: Gaetano Catalano, che ha guidato, dalla panchina, il Messina alla vittoria del campionato di Serie D (dopo cinque anni di permanenza in quinta serie), viene esonerato dopo una sconfitta interna (stavolta contro la Vigor Lamezia) ma con una posizione di classifica molto diversa rispetto a quella che lasciò Ruisi. Al suo posto arriva Gianluca Grassadonia, che, a differenza di Cuoghi può già vantare un discreto curriculum, avendo ottenuto una promozione in Prima divisione con la Paganese. E l'avventura dell'ex giocatore del Cagliari sulla panchina del Messina partirà da Sorrento. In Campania.Anello di congiunzione tra le due storie? Giorgio Corona, nel 1998 rampante 24enne alla prima stagione con la maglia del Messina, oggi simbolo e capitano di una squadra che vuole sollevarsi dalle sabbie mobili della bassa classifica.A Grassadonia, se dovesse conquistare gli stessi successi che Cuoghi ha ottenuto a Messina, non ci resta che augurare una carriera diversa e ricca di traguardi migliori rispetto a quelli ottenuti fin qui dal suo storico predecessore. E al Messina? Beh, speriamo che Pietro Lo Monaco e soci, come Aliotta 15 anni fa, possano essere gli artefici di una nuova scalata ai vertici del calcio che conta. Che passa anche da decisioni dolorose come l'esonero di una persona splendida come Gaetano Catalano. Uno di famiglia.
Sezione: Avversarie / Data: Ven 06 dicembre 2013 alle 14:42
Autore: Antonio Billè
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